23.3.2006: weitere Links
Neue Pflanzenart in den Alpen beschrieben
Im italienischen Nationalpark Dolomiti Bellunesi wurde 1986 eine bisher unbekannte Pflanzenart entdeckt. Als neue Art wurde diese jedoch erst 2005 beschrieben. Zu Ehren seines Entdeckers wurde das Rosengewächs auf den Namen Alchemilla lasenii getauft. Das Gebiet Busa delle Vette im Nationalpark ist bisher der einzige Fundort.
Alchemilla lasenii, così si chiama la nuova pianta scoperta nel Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi. Descritta dal professor Fröhner, uno specialista tedesco di Dresda, è una piccola Rosacea che lo studioso ha voluto dedicare al professor Cesare Lasen, primo presidente del Parco, che ha raccolto questa pianta in Busa delle Vette il 18 luglio del 1986.
Lo studioso tedesco ha a lungo coltivato questa pianta prima di descriverla come nuova specie. Nel Parco vivono diverse piante endemiche, cioè con un’area di distribuzione molto ristretta, come ad esempio la Campanula morettiana (simbolo dell’area protetta), il Semprevivo delle Dolomiti e la Primula tirolese, questo però è il primo esempio di specie endemica del solo territorio del Parco. Tutti gli esemplari fino ad oggi raccolti di questa nuova pianta provengono infatti dalla Busa delle Vette che, con termine tecnico, diventa il locus classicus della specie, ovvero la località in cui una pianta viene scoperta e descritta per la prima volta. Ricordiamo che il Parco è già locus classicus per altre piante (Thlaspi minimum, Minuartia graminifolia e Rhizobotrya alpina) ma si tratta di specie che, descritte qui, sono poi state ritrovate anche in altre regioni montuose. Questa nuova Alchemilla è, invece, la prima “pianta del Parco”.
La conservazione accurata di questi territori montani e la cura nel riscoprirne una moderna gestione alpicolturale, rende Busa delle Vette uno dei luoghi simbolo delle Dolomiti Bellunesi: è proprio qui, infatti, che opera una delle malghe modello che ancora oggi garantiscono formaggi d’eccezione, con attività economiche profondamente inserite nel contesto di tutela ambientale. La scoperta conferma ancora una volta l’eccezionale valore floristico dei territori oggi inclusi nell’area protetta, noto agli studiosi fin dal 1400 (la British Library di Londra conserva il Codex bellunensis: prezioso erbario figurato del XV secolo, del quale l’Ente Parco sta curando la ristampa anastatica, che illustra oltre 200 piante, raccolte in buona parte sulle montagne oggi incluse nel Parco), ed evidenzia la necessità di condurre costantemente attività di studio e ricerca, che possono portare a risultati di grande rilievo anche in zone delle quali si ritiene di conoscere già (quasi) tutto.
La dedica del nome della nuova pianta al professor Lasen è il giusto riconoscimento ad uno studioso che da oltre 25 anni si dedica con passione all’indagine floristica nel Parco. Un lavoro che ha consentito la pubblicazione, nel 2001, in collaborazione con il dottor Argenti, del volume “La Flora”, che raccoglie lo status delle conoscenze botaniche sul Parco. Ricordiamo che nell’area protetta e nelle zone immediatamente adiacenti sono state censite 1730 specie (oggi 1731), pari a circa il 30% dell’intera flora italiana che, dal Monte Bianco a Lampedusa, conta circa 5.600 entità.
Nel Parco vivono, tra le altre, 17 diverse specie di campanula, 13 tipi di geranio, 22 di ranuncolo, 47 orchidee diverse e 50 differenti tipi di felci. Un patrimonio di biodiversità unico, che il Parco è impegnato quotidianamente a tutelare, per consegnarlo integro alle generazioni future.
Il presidente del Parco, Guido De Zordo, e il direttore, Nino Martino, hanno voluto personalmente congratularsi con il professor Lasen per lo straordinario contributo alle conoscenze scientifiche e per il riconoscimento all’impegno di una vita intera.
Keywords:
Alpen, neue Pflanzenart, Alchemilla lasenii
Literatur:
Quelle: http://www.amicodelpopolo.it/basso/05/basso55.html
http://www.alpmedia.net
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